lunedì 23 marzo 2009
La gara di mongolfiere
Il sole sta splendendo, l'aria è tiepida e ferma, l'acqua del lago è uno specchio sereno che rincorre il cielo. Lo sguardo raggiunge orizzonti che paiono inesplorati, le montagne tutt'intorno sembrano pieghe nelle lenzuola di una domenica mattina di maggio. A destra c'è il machiavellico "fiammingo volante", il conte Van Govoun, con il suo spigoloso pallone Knapperige Chocolade. A sinistra l'astuto argentino Pepito Messi, sull'ovale Sueño de las Pampas, che si guarda intorno maliziosamente per cercare di intuire le intenzioni degli avversari. Proprio sopra la testa di Guidone c'è il "malefico boemo", Jiroslav Robato, sullo Staropramen Warik, austero e cilindrico come un boccale di birra. La gara sta per cominciare. Le zavorre verranno staccate per salire in alto, dove i venti capricciosi di questa strana primavera giocheranno con le sagome dei palloni. Salire alla giusta altezza e alla giusta velocità è importante, ma alla fine saranno le correnti a decretare il vincitore. Ecco il colpo di partenza! Tutti staccano le zavorre e vengono risucchiati dall'infinito blu sopra di loro... solo Guidone è ancora lì, fisso, con le cime delle zavorre tra le dita... Oggi non vuole che sia il vento a disegnare la sua rotta.
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